Marcello Foa, giornalista: “I dem impazziscono perché con Musk non dettano l’agenda”

I dem stanno impazzendo perché con Elon Musk non riescono più a dettare l’agenda. Così Marcello Foa, conduttore del programma Giù la maschera su Rai Radio 1. Giornalista, ma anche manager ed esperto di media e comunicazione intervistato da Fabio Dragoni per la Verità del 13 gennaio. Elon Musk tramite X – già Twitter – interferisce nella politica degli Stati Uniti ed anche in Europa?

«La risposta è no. Elon Musk ha avuto due meriti, secondo me. Il primo è stato peraltro confermato proprio da Zuckerberg in due occasioni. Una pochi giorni fa. Musk ha mostrato una delle pagine più inquietanti della nostra storia democratica. Mi riferisco alla diffusa censura operata sui social partita su input dell’amministrazione Biden. Acquisendo X, Musk ha pubblicamente dichiarato che non avrebbe applicato alcuna censura e ha aperto gli archivi ai giornalisti indipendenti. Sono emersi documenti che mostravano i messaggi ricevuti sistematicamente dall’alto. Confermati da Zuckerberg con una lettera alla commissione giustizia del Senato. Ora pure su Facebook viene eliminata la censura. Per cui grande merito a Musk»

Il secondo merito? «Viviamo in un’epoca in cui la grande stampa continua ad avere la capacità di dettare l’agenda mediatica. Accade anche in Italia. Sceglie e cavalca quelli che diventano grandi temi per tutti» Nel tuo saggio Gli Stregoni della notizia, parlavi dei «cancelli dell’informazione». «Il punto è che Musk li sta spalancando. È un personaggio talmente influente e conosciuto che se ne infischia del consenso dei media. Ha la forza di imporre all’opinione pubblica americana e occidentale argomenti che altrimenti rimarrebbero sottotraccia. Si può essere d’accordo o no con ciò che dice. Ma ci serve un confronto libero, che soprattutto negli ultimi anni non abbiamo avuto».

È corretto dire che il proprietario di un social network interferisce se censura ma non se usa il mezzo per trasmettere anche con forza il suo messaggio? «La censura è stata gravissima. Milioni di post – dal Covid all’Ucraina – sono stati cancellati o resi invisibili con lo ‘shadow banning’. Da grande amico degli Stati Uniti, dico che tutto questo è totalmente in antitesi coi valori della democrazia americana. Elon Musk ha lasciato libero X. Interviene solo su temi quali pedofilia e terrorismo. Nel frattempo è diventato un opinion leader; solleva temi che altri ignorano. E le sue opinioni sono dirompenti. Per questo ha successo. Non perché pilota segretamente X, un canale in cui tutti possono esprimersi».

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