L’AI che paga i creatori di contenuti

Oggi ci occupiamo, finalmente, di AI generativa autorizzata, che compensa i creatori di contenuti per l’impiego delle loro opere, anche attraverso la condivisione dei ricavi. Ci occupiamo di Beatoven, una startup che sta sviluppando un generatore di brani musicali basato sull’intelligenza artificiale, che dovrebbe essere pronto per la seconda metà del 2025. L’aspetto più rilevante […] L'articolo L’AI che paga i creatori di contenuti proviene da Iusletter.

Gen 15, 2025 - 10:54
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L’AI che paga i creatori di contenuti

Oggi ci occupiamo, finalmente, di AI generativa autorizzata, che compensa i creatori di contenuti per l’impiego delle loro opere, anche attraverso la condivisione dei ricavi.

Ci occupiamo di Beatoven, una startup che sta sviluppando un generatore di brani musicali basato sull’intelligenza artificiale, che dovrebbe essere pronto per la seconda metà del 2025.

L’aspetto più rilevante riguarda il fatto che, nell’ottica di bilanciare l’innovazione tecnologica e i diritti dei creatori di contenuti, i titolari dei diritti sui brani utilizzati per l’addestramento verranno ricompensati per questo utilizzo dei loro contenuti, anche pro quota rispetto ai ricavi generati dai brani creati con l’intelligenza artificiale.

Questo progetto, che si unisce ad altri che vanno nella medesima direzione, va sicuramente accolto con favore, in un contesto caratterizzato, come sappiamo, dai timori legati all’utilizzo non autorizzato di musica protetta da copyright per l’addestramento degli algoritmi.

Tanto più se si considera che un rapporto del CISAC, la Confederazione Internazionale delle Società di Autori e Compositori, stima che, entro il 2028, il 24% dei ricavi dei creatori di contenuti musicali potrebbe essere assorbito dall’intelligenza artificiale generativa.

Si tratterebbe di una perdita di fatturato per gli artisti dovuta all’esistenza dell’AI, stimata prendendo in considerazione diversi campi del settore musicale (i ricavi digitali, da radio, da TV, da musica dal vivo, da musica di sottofondo, da CD e da video).

Ciò a fronte della crescita esponenziale che verosimilmente caratterizzerà l’intelligenza artificiale generativa nei prossimi anni, anche nel settore audiovisivo, in relazione al quale, sempre il CISAC, stima, entro il 2028, una perdita di ricavi per i creatori di contenuti del 21%. Non è sfuggita, ad esempio, l’avvenuta creazione con l’AI generativa della tradizionale campagna pubblicitaria di Coca Cola per il Natale appena trascorso.

Il rapporto del CISAC prevede, infatti, che la musica generata con l’impiego dell’AI potrebbe diventare una parte rilevante della musica presente sulle piattaforme di streaming.

Peraltro, le aziende probabilmente cercheranno di contenere i costi delle licenze musicali, a fronte della crescente disponibilità di brani musicali creati con l’intelligenza artificiale.

Da qui la centralità del tema della creazione di musica generata tramite sistemi di AI addestrati senza autorizzazione con materiale protetto e la necessità che i titolari dei diritti vengano debitamente compensati per tale utilizzo delle loro opere. Una corretta remunerazione potrebbe modificare l’impatto dell’AI sul mercato, tutelando la creatività degli artisti e il valore delle opere create dall’uomo.

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