Taiwan, terra per i microchip super-intelligenti di Tsmc
Il produttore di semiconduttori con sede a Taiwan ha registrato un boom del 39% dei ricavi e un aumento del 57% degli utili nel quarto trimestre, entrambi migliori delle previsioni degli analisti. Inoltre, l’azienda ha dichiarato che rastrellerà almeno 25 miliardi di dollari di ricavi solo nel primo trimestre, superando del 6% le previsioni degli […] L'articolo Taiwan, terra per i microchip super-intelligenti di Tsmc proviene da Economy Magazine.
Il produttore di semiconduttori con sede a Taiwan ha registrato un boom del 39% dei ricavi e un aumento del 57% degli utili nel quarto trimestre, entrambi migliori delle previsioni degli analisti. Inoltre, l’azienda ha dichiarato che rastrellerà almeno 25 miliardi di dollari di ricavi solo nel primo trimestre, superando del 6% le previsioni degli esperti. Tuttavia, ha avvertito che dovrà spendere di più per fare più soldi (e più semiconduttori). TSMC prevede di sborsare tra i 38 e i 42 miliardi di dollari in tecnologie e capacità aggiuntive per soddisfare la crescente domanda di microchip. Si tratta di quasi il 20% in più di quanto previsto dagli analisti. Ma non è detto che gli investitori ne risentano: TSMC è il più grande fornitore di semiconduttori al mondo e uno dei principali fornitori di superstar tecnologiche come Apple e Nvidia, quindi ha visto la domanda crescere di pari passo con il boom dell’intelligenza artificiale. E stando alle ultime previsioni dell’azienda, la situazione non sembra destinata a cambiare.
Certo, il mercato dell’IA ha le sue sfide: si parla di bolla e di numerosi drammi geopolitici. Ma TSMC è andata avanti a gonfie vele. In parte grazie ai clienti delle Magnifiche Sette, affamati di chip, e alla probabilità di mantenere più della metà degli ordini cinesi (per un valore superiore al 6% del fatturato), nonostante le nuove restrizioni alle esportazioni degli Stati Uniti. Le previsioni ottimistiche e i piani di espansione strategica dell’azienda fanno ben sperare anche per il settore in generale, compresi i suoi fornitori. Basti pensare a Tokyo Electron: le sue azioni sono salite del 4% dopo la notizia, solo di poco inferiori al balzo del 5% di TSMC.
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