La Corte dei Conti bacchetta i Comuni sui controlli interni

lentepubblica.it La Corte dei Conti ha recentemente presentato al Parlamento la relazione sui controlli interni adottati dai Comuni italiani nel triennio 2021-2023: emergono diverse criticità. Il documento, approvato dalla Sezione Autonomie con la delibera n. 1/SEZAUT/2025/FRG, ha coinvolto oltre 800 comuni con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti. L’analisi evidenzia una maggiore diffusione dei controlli interni […] The post La Corte dei Conti bacchetta i Comuni sui controlli interni appeared first on lentepubblica.it.

Gen 21, 2025 - 09:55
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La Corte dei Conti bacchetta i Comuni sui controlli interni

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La Corte dei Conti ha recentemente presentato al Parlamento la relazione sui controlli interni adottati dai Comuni italiani nel triennio 2021-2023: emergono diverse criticità.


Il documento, approvato dalla Sezione Autonomie con la delibera n. 1/SEZAUT/2025/FRG, ha coinvolto oltre 800 comuni con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti. L’analisi evidenzia una maggiore diffusione dei controlli interni e un miglioramento complessivo della loro efficacia, con particolare riferimento agli aspetti finanziari e agli equilibri di bilancio.

Tuttavia emerge la necessità di rafforzare l’intero sistema dei controlli interni, promuovendo un approccio più integrato e orientato alla qualità dei servizi erogati. L’adozione di strumenti avanzati di contabilità analitica, l’aggiornamento dei regolamenti e una maggiore attenzione agli aspetti strategici e gestionali rappresentano le principali sfide per gli enti locali nel prossimo futuro.

La Corte dei Conti non è soddisfatta dei controlli interni adottati dai Comuni

La Corte in particolare sottolinea come i controlli di natura manageriale, finalizzati a supportare le decisioni strategiche e gestionali, siano ancora poco valorizzati. Attualmente, i principali indicatori utilizzati riguardano il raggiungimento degli obiettivi e i tempi di realizzazione rispetto alle previsioni. Elementi cruciali come l’efficienza nell’impiego delle risorse, il rispetto degli standard qualitativi e l’impatto socioeconomico dei programmi ricevono invece un’attenzione insufficiente.

Criticità nei controlli strategici e sulla qualità dei servizi

Per quanto riguarda il controllo strategico, emergono carenze regolamentari, l’impiego di metodologie obsolete e una limitata integrazione con la contabilità armonizzata e per centri di costo, elementi che riducono l’efficacia del processo decisionale. Le carenze regolamentari si manifestano in una frammentazione normativa che ostacola l’uniformità dei processi di controllo, mentre l’uso di metodologie superate non consente un’analisi accurata delle performance. Inoltre, la scarsa formazione del personale addetto ai controlli limita ulteriormente la capacità degli enti di adottare un approccio strategico efficace.

In aggiunta, il monitoraggio degli organismi partecipati risente di problemi legati alla scarsità di risorse, all’assenza di strumenti adeguati e alla limitata collaborazione tra enti. La mancanza di sistemi informativi integrati impedisce una valutazione omogenea delle prestazioni, rendendo difficile il controllo delle società partecipate, che spesso operano in settori critici come la gestione dei rifiuti e i trasporti pubblici.

Sul fronte della qualità dei servizi, sebbene l’adozione dei relativi controlli sia aumentata, passando all’84% degli enti nel 2023, l’implementazione delle Carte dei Servizi resta inferiore al 60%. Le Carte dei Servizi, fondamentali per definire standard e diritti dei cittadini, risultano spesso incomplete o non aggiornate. Le verifiche condotte, che valutano fattori come la tempestività e la completezza delle risposte ai cittadini, risultano ancora parziali, interessando solo una parte dei servizi offerti. I controlli sui servizi erogati tramite società partecipate, inoltre, coprono appena il 30% del totale, evidenziando un deficit di monitoraggio nelle aree più critiche.

Differenze territoriali e adeguamenti normativi

L’analisi della Corte dei Conti ha rilevato differenze territoriali significative nella gestione dei controlli interni. Mentre in alcune realtà, come la Provincia autonoma di Bolzano e il Comune di Aosta, le criticità sono risultate marginali, in altre regioni, come la Sicilia e il Molise, si registrano percentuali elevate di problemi organizzativi e operativi. Nel 2023, ad esempio, la Sicilia ha evidenziato un tasso di criticità del 36%, mentre la Calabria ha mostrato il valore più basso con il 5%.

Un altro aspetto rilevante è la mancata adozione del controllo di gestione in diversi enti, spesso oggetto di rilievi da parte delle sezioni territoriali della Corte dei Conti. Le criticità riguardano l’assenza di regolamenti specifici, la mancata integrazione delle direttive centrali nelle articolazioni decentrate e la carenza di report periodici aggiornati, elementi essenziali per la programmazione e la revisione degli obiettivi. L’assenza di strumenti digitali adeguati aggrava ulteriormente la situazione, rendendo complessa la raccolta e l’analisi dei dati gestionali.

Controlli sugli investimenti PNRR

Nell’ambito della rendicontazione per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la Corte ha introdotto specifici quesiti nei questionari rivolti agli enti locali, al fine di monitorare la tracciabilità delle operazioni finanziate. La normativa vigente richiede infatti alle amministrazioni di garantire un’adeguata codificazione contabile per l’utilizzo dei fondi, assicurando la completa trasparenza e un monitoraggio costante. Tuttavia, è emersa una disomogeneità nell’attuazione di tali obblighi, con alcune amministrazioni che faticano ad adeguarsi ai requisiti richiesti per la rendicontazione, mettendo a rischio il rispetto delle scadenze europee.

Il testo completo della relazione

Qui il documento completo.

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