Le fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025

lentepubblica.it Ecco il riepilogo sulle fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025, con tutte le regole e le eventuali sanzioni in caso di assenza ai controlli. A partire dall’anno scorso una grande novità ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda i controlli sulle malattie dei lavoratori dipendenti: l’uniformità tra pubblico […] The post Le fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025 appeared first on lentepubblica.it.

Gen 23, 2025 - 10:18
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Le fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025

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Ecco il riepilogo sulle fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025, con tutte le regole e le eventuali sanzioni in caso di assenza ai controlli.


A partire dall’anno scorso una grande novità ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda i controlli sulle malattie dei lavoratori dipendenti: l’uniformità tra pubblico e privato, che rappresenta un passo avanti nella gestione delle assenze ed è mirato a garantire maggiore equità e trasparenza nel controllo delle assenze dal lavoro.

A porre le basi per il cambiamento è stata la sentenza n. 16305/2023 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, pubblicata il 3 novembre 2023. Tale pronuncia ha obbligato l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) a rivedere le modalità di controllo, introducendo nuove fasce di reperibilità con il messaggio n. 4640 del 22 dicembre 2023.

Scopriamo dunque quali sono gli orari previsti per il 2025, quali sono le regole da rispettare e quali sono le conseguenze per chi non adempie agli obblighi.

Che cos’è la visita fiscale?

La visita fiscale è un accertamento medico domiciliare disposto dall’INPS per verificare lo stato di salute di un lavoratore in malattia e la sua effettiva incapacità lavorativa. Questo controllo può essere effettuato sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati, su iniziativa del datore di lavoro o dell’INPS stesso.

I lavoratori in malattia sono tenuti a rispettare specifiche fasce orarie di reperibilità, durante le quali devono essere presenti presso il proprio domicilio per consentire il controllo medico.

Le norme che regolavano le visite fiscali, fino al 2023, erano contenute nel D.lgs. n. 165/2001 per i dipendenti pubblici e nel D.lgs. n. 81/2015 per quelli privati, oltre che nei regolamenti dell’INPS. Come abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo invece, a seguito della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio l’INPS ha dovuto rivedere le modalità di controllo, introducendo le nuove fasce di reperibilità “uniformate”.

L’obiettivo della visita fiscale è prevenire eventuali abusi e garantire che l’assenza dal lavoro sia giustificata da reali motivi di salute.

Le fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025

Pertanto, a partire dal 2024, le fasce orarie di reperibilità per malattia sono state uniformate tra il settore pubblico e quello privato. Le nuove regole prevedono controlli 7 giorni su 7, compresi fine settimana e giorni festivi, garantendo un monitoraggio costante delle assenze per motivi di salute.

Le attuali fasce orarie di reperibilità per i dipendenti pubblici sono le seguenti:

  • Mattina: dalle 10:00 alle 12:00 (in precedenza 9:00 – 13:00)
  • Pomeriggio: dalle 17:00 alle 19:00 (in precedenza 15:00 – 18:00)

Questa modifica ha ridotto l’intervallo di reperibilità rispetto al passato, con l’obiettivo di armonizzare le procedure di controllo e renderle più efficaci.

I lavoratori del settore pubblico sono dunque tenuti a rispettare questi orari per consentire l’eventuale visita del medico fiscale, pena il rischio di sanzioni e decurtazioni dello stipendio in caso di assenza ingiustificata. In caso di assenza durante le fasce di reperibilità, il lavoratore può incorrere in provvedimenti disciplinari che vanno dalla semplice ammonizione alla sospensione dello stipendio. Inoltre, l’INPS potrebbe revocare l’indennità di malattia per l’intero periodo dell’assenza se l’assenza non è giustificata da motivi validi, come documentazione medica attestante l’impossibilità di rispondere alla visita.

Quali sono le conseguenze per chi risulta assente ai controlli?

L’assenza ingiustificata alla visita fiscale da parte dei dipendenti pubblici può determinare una serie di conseguenze, che spaziano da richiami disciplinari a sanzioni economiche significative.

Richiamo, sospensione dello stipendio e procedimento disciplinare

Inizialmente, il lavoratore che non si fa trovare durante le fasce orarie di reperibilità stabilite può ricevere un richiamo formale o una lettera di contestazione disciplinare dal proprio datore di lavoro. Questa segnalazione potrebbe influire negativamente sulla valutazione della condotta professionale del dipendente, compromettendone l’immagine e le prospettive di carriera all’interno dell’amministrazione pubblica. In caso di reiterazione dell’assenza senza giustificazioni adeguate, possono essere applicate misure più severe, tra cui la sospensione dello stipendio per i giorni di malattia non coperti dalla visita fiscale.

Nei casi più gravi, il mancato rispetto delle disposizioni può portare all’avvio di un procedimento disciplinare che, a seconda della gravità della condotta, potrebbe culminare nella sospensione dal servizio o, in situazioni estreme, nel licenziamento per giusta causa. Tale eventualità rappresenta la conseguenza più severa, riservata ai casi in cui venga accertata una condotta reiterata e intenzionale di elusione dei controlli.

Potere di revoca da parte dell’INPS

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), responsabile delle verifiche fiscali, ha il potere di revocare o ridurre l’indennità di malattia per l’intero periodo di assenza non giustificata. Ciò comporta un impatto diretto sulle entrate economiche del lavoratore, che si troverà a dover affrontare un’improvvisa riduzione del proprio reddito mensile.

Inoltre, in caso di inadempienza reiterata, l’INPS potrebbe segnalare l’irregolarità agli organi di controllo interni dell’amministrazione pubblica, con possibili conseguenze negative per il futuro professionale del dipendente.

Variazioni di domicilio

Per prevenire tali situazioni, è essenziale che il lavoratore comunichi con tempestività eventuali variazioni di domicilio o altre condizioni che potrebbero influire sulla sua reperibilità. La comunicazione deve essere effettuata con congruo anticipo agli uffici competenti, fornendo documentazione adeguata per giustificare l’eventuale assenza. In estrema sintesi solo un atteggiamento proattivo e trasparente può consentire di evitare sanzioni e garantire un rapporto di fiducia con l’ente di appartenenza.

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