Le banche tornano a finanziare i mutui per la casa (ma non ancora le aziende)

Le banche italiane stanno tornando ad erogare i mutui per permettere alle famiglie di comprare casa, ma le stesse banche non hanno ancora ripreso a prestare soldi alle aziende per lo sviluppo delle attività produttive. Il futuro del mercato immobiliare Grazie a questa riapertura dei rubinetti del credito, il mercato immobiliare italiano, dopo un lungo […] L'articolo Le banche tornano a finanziare i mutui per la casa (ma non ancora le aziende) proviene da Economy Magazine.

Gen 21, 2025 - 11:34
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Le banche tornano a finanziare i mutui per la casa (ma non ancora le aziende)

Le banche italiane stanno tornando ad erogare i mutui per permettere alle famiglie di comprare casa, ma le stesse banche non hanno ancora ripreso a prestare soldi alle aziende per lo sviluppo delle attività produttive.

Il futuro del mercato immobiliare

Grazie a questa riapertura dei rubinetti del credito, il mercato immobiliare italiano, dopo un lungo periodo segnato da tassi di interesse elevati, sta mostrando segnali di ripresa. Secondo quanto rilevato da un’indagine di Banca d’Italia, nei primi sei mesi del 2024 è cresciuta la domanda di prestiti per l’acquisto di abitazioni. Anche i finanziamenti al consumo hanno registrato un lieve incremento. Il Nord-Ovest e il Mezzogiorno guidano questa tendenza, con richieste di mutui in aumento in misura più marcata rispetto ad altre aree del Paese.

La decisione della Bce di tagliare ulteriormente i tassi di interesse potrebbe favorire un’ulteriore ripresa del settore nei prossimi mesi. Tuttavia, gli esperti prevedono che nel 2025 ci saranno ancora tagli significativi al costo del denaro, con una riduzione stimata di 75 punti base.

Nonostante il graduale allentamento della politica monetaria, il credito rimane frenato da un’elevata incertezza economica e dalla debolezza della domanda complessiva. Solo il tempo dirà se il mercato immobiliare riuscirà a consolidare la sua ripresa in un contesto di maggiore stabilità.

Mutui e banche: garanzie più alte e offerte stabili

Le condizioni di offerta dei mutui non hanno subito variazioni significative: le banche continuano a mantenere stabili le loro politiche di erogazione, sebbene richiedano maggiori garanzie per concedere i prestiti. Anche per quanto riguarda il credito al consumo, le politiche di offerta sono rimaste pressoché invariate.

Nel primo semestre del 2024, tuttavia, il contesto economico si è caratterizzato per una riduzione dei rendimenti proposti dalle banche. Questo ha portato le famiglie a diminuire i depositi, preferendo invece investire in titoli di Stato, azioni e fondi comuni.

La mappa Nord e Sud

Il quadro complessivo mostra differenze significative tra le regioni italiane. Se il Nord e il Sud hanno registrato un incremento nelle richieste, il Centro ha invece visto una diminuzione della domanda. In particolare, le richieste di prestiti finalizzati alla ristrutturazione dei debiti sono aumentate in alcune aree, mentre quelle destinate agli investimenti sono rimaste limitate, con l’eccezione del Nord-Est.

Banche e finanziamenti alle imprese

Secondo l’Indagine sul credito bancario condotta dalla Banca d’Italia nel primo semestre del 2024, la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è rimasta sostanzialmente stabile. In particolare, si è osservato un lieve incremento nel Nord e nel Mezzogiorno, mentre nel Centro Italia si è registrata una diminuzione. Nelle regioni settentrionali e meridionali, le richieste di prestiti destinate alla ristrutturazione del debito sono aumentate, così come quelle finalizzate agli investimenti, sebbene in misura minore. Al contrario, la domanda di finanziamenti per il capitale circolante è diminuita in tutte le aree, ad eccezione del Nord-Est.

Per quanto riguarda l’offerta di credito, le banche hanno mantenuto criteri prudenti in tutto il Paese, con una cautela particolarmente evidente nel Mezzogiorno. Questo atteggiamento riflette una percezione aumentata del rischio associato a specifici settori, imprese o regioni.

Inoltre, uno studio della Banca d’Italia del novembre 2024 ha analizzato come le banche italiane formano le loro aspettative sul rischio di credito delle imprese. L’analisi ha evidenziato che nuove informazioni sulla probabilità di insolvenza delle imprese portano le banche a rivedere le proprie aspettative in modo significativo rispetto a quanto previsto dalla teoria delle aspettative razionali. Queste revisioni influenzano sia gli importi erogati sia i tassi di interesse applicati ai nuovi finanziamenti.

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