L’ultima trumpata anticinese di Biden sui microchip di Tsmc e Intel
Dopo quelle a Nvidia sui processori per l'intelligenza artificiale, gli Stati Uniti introdurranno nuove restrizioni all'export di microchip avanzati: Tsmc, Intel e Samsung dovranno sottostare a nuovi controlli. Biden lascerà la Casa Bianca tra pochi giorni ma continua a colpire la Cina.
Dopo quelle a Nvidia sui processori per l’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti introdurranno nuove restrizioni all’export di microchip avanzati: Tsmc, Intel e Samsung dovranno sottostare a nuovi controlli. Biden lascerà la Casa Bianca tra pochi giorni ma continua a colpire la Cina
Dopo aver ristretto le vendite all’estero dei processori per l’intelligenza artificiale sviluppati da Nvidia e Amd, gli Stati Uniti hanno intenzione di introdurre ulteriori misure restrittive per impedire alla Cina di accedere ai microchip avanzati di Tsmc, la più sofisticata azienda manifatturiera di semiconduttori al mondo, e non solo.
I NUOVI CONTROLLI SUI MICROCHIP DI TSMC, SAMSUNG E INTEL
Come rivelato da Bloomberg, l’amministrazione uscente di Joe Biden applicherà delle nuove regole per far sì che i grandi costruttori di chip – non solo la taiwanese Tsmc, ma anche Samsung Electronics o Intel, ad esempio – rafforzino i controlli sugli acquirenti in modo da evitare che i semiconduttori avanzati finiscano in mani cinesi: è già successo, infatti, che i dispositivi di Tsmc venissero dirottati illegalmente verso Huawei, un’azienda sottoposta a restrizioni commerciali.
LA SOGLIA SOTTO CONTROLLO
Secondo queste nuove regole, tutti i microchip dalle dimensioni di quattordici o sedici nanometri in giù saranno soggetti a controlli e le aziende venditrici dovranno ottenere un permesso governativo (che quasi certamente verrà negato loro) per esportarli in Cina e in altri paesi ritenuti sensibili.
La soglia dei quattordici-sedici nanometri è al di sopra di quella che generalmente indica i chip avanzati, che hanno appunto dimensioni ridottissime: in generale, meno sono i nanometri e più sofisticati sono i microchip, che possono contenere un gran numero di transistor (i componenti che gestiscono l’alimentazione dei segnali elettrici e permettono di elaborare le informazioni). Pare che le autorità statunitensi abbiano definito delle liste che consentono ai produttori di verificare se i design specifici dei loro chip siano effettivamente soggetti a controlli.
LE RESTRIZIONI A TRE GRUPPI
Lunedì l’amministrazione Biden ha imposto restrizioni alle vendite globali di microchip per l’intelligenza artificiale e i centri dati sulla base di tre gruppi di paesi, classificati a seconda del loro grado di alleanza o di allineamento con gli Stati Uniti.
I paesi e le aziende nel primo gruppo, quello più permissivo ma anche più ristretto, avranno un accesso pressoché illimitato ai dispositivi americani. I paesi nel secondo gruppo – quello di mezzo, nel quale rientrano gran parte dell’Africa, dell’America latina e del Sud-est asiatico – saranno invece soggetti a limitazioni. Le nazioni nel terzo gruppo, cioè le avversarie degli Stati Uniti come la Cina e la Russia, non potranno importare affatto i semiconduttori in questione.
Le aziende situate nel gruppo di mezzo potranno superare i limiti nazionali e accedere a una potenza di calcolo superiore solo se accetteranno di sottostare ai requisiti di sicurezza e agli standard sul rispetto dei diritti umani fissati dagli Stati Uniti. Questi validated end user servono a Washington per impedire alle società cinesi di ottenere le tecnologie americane attraverso degli intermediari in paesi terzi.
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