In Cdm i tagli alle piccole scuole, il ddl sulle Pmi e il decreto salva-Pnrr

Il Consiglio dei Ministri decide sul piano di dimensionamento scolastico: nel mirino le piccole scuole alle quali verranno tagliati i presidi e i Dsga

Gen 14, 2025 - 11:42
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In Cdm i tagli alle piccole scuole, il ddl sulle Pmi e il decreto salva-Pnrr

Convocato per le 13:00 del 14 gennaio il Consiglio dei Ministri volto ad affrontare una serie di questioni: dalla riorganizzazione del sistema scolastico al disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, dai limiti di spesa per le politiche di coesione nell’ambito del Pnrr alle leggi regionali.

Fra i nodi più spinosi, il dimensionamento della rete scolastica, con i tagli ai vertici delle piccole scuole, che è uno degli obiettivi previsti dal Pnrr.

Dimensionamento scolastico

Ad oggi, non tutte le Regioni hanno portato a compimento il piano di dimensionamento e la questione è complicata dal fatto che riguarda competenze prettamente regionali.

Secondo quanto trapelato, il governo non prevede di imporre commissariamenti. Si sarebbe invece orientati a concedere proroghe alle Regioni inadempienti, così da permettere di raggiungere gli obiettivi. E per i territori che hanno già adottato il piano, si andranno a rafforzare alcune misure relative agli esoneri, totali e parziali, oltre all’introduzione di norme più flessibili nella formazione delle classi.

Il piano di dimensionamento della rete scolastica è lo strumento tramite il quale gli enti locali, ogni anno, propongono l’istituzione, l’aggregazione, la fusione e la soppressione delle scuole del territorio. Lo scopo è quello di raggiungere quel livello “ottimale” della popolazione scolastica definito dal legislatore.

Il caso

Il Cdm del 14 gennaio dovrebbe sciogliere un nodo che si trascina ormai da un anno, da quando si registrò una serie di contenziosi fra lo Stato e le Regioni sulla materia scolastica. Fu una pronuncia della Corte costituzionale a dare successivamente ragione al governo.

Tagli ai vertici delle scuole

La questione non riguarda il taglio alle scuole, ma ai loro vertici: le regole relative all’attuale piano di dimensionamento della rete scolastica prevedevano per l’anno 2023-2024 7.936 presidi e Dsga (Direttore dei servizi generali e amministrativi). Il piano volge già alla modifica dello status quo, secondo questo andamento:

  • 7.461 presidi e Dsga nel 2024-2025 (con un taglio di 475 unità);
  • 7.401 presidi e Dsga nel 2025-2026 (con un taglio di 60 unità);
  • 7.309 presidi e Dsga nel 2026-2027 (con un taglio di 92 unità).

Il tutto, tirando le somme, per un taglio di 627 nel personale relativo ai vertici scolastici nel triennio.

Gli altri provvedimenti

Il menu del giorno prevede anche dell’altro, a partire dal disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, per il quale è previsto l’esame preliminare. L’esame sarà al vaglio, in particolare, del Ministero per le Imprese ed il Made in Italy

Si passerà poi all’analisi di uno schema di decreto del Presidente della Repubblica, un regolamento che riguarda i criteri sull’ammissibilità della spesa per i programmi cofinanziati dai fondi per la politica di coesione e dagli altri fondi europei a gestione concorrente. La questione è disciplinata dal Regolamento Ue 2021/1060 per il periodo di programmazione 2021/2027 e riguarda una serie di iniziative:

  • il Fondo europeo di sviluppo regionale;
  • il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo per una transizione giusta;
  • il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura;
  • il Fondo asilo, migrazione e integrazione;
  • il Fondo sicurezza interna;
  • lo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti.

Tale testo finirà, in particolare, all’attenzione della premier Giorgia Meloni e del Ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr.

Chiude la giornata l’analisi di alcune leggi regionali.

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