Dai cyberattacchi ai disastri naturali: i rischi più temuti dalle aziende italiane

L’Allianz Risk Barometer 2025 evidenzia le principali minacce globali per le imprese, con un focus su cyberattacchi, violazioni dei dati e interruzioni operative. Secondo il report, le aziende sono sempre più vulnerabili a rischi digitali avanzati e a eventi che compromettono la continuità delle attività. Con l’evoluzione delle tecnologie e la crescente sofisticazione degli attacchi, […] L'articolo Dai cyberattacchi ai disastri naturali: i rischi più temuti dalle aziende italiane proviene da Economy Magazine.

Gen 16, 2025 - 16:09
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Dai cyberattacchi ai disastri naturali: i rischi più temuti dalle aziende italiane

L’Allianz Risk Barometer 2025 evidenzia le principali minacce globali per le imprese, con un focus su cyberattacchi, violazioni dei dati e interruzioni operative. Secondo il report, le aziende sono sempre più vulnerabili a rischi digitali avanzati e a eventi che compromettono la continuità delle attività. Con l’evoluzione delle tecnologie e la crescente sofisticazione degli attacchi, la resilienza aziendale è messa alla prova come mai prima d’ora. Questo studio, basato su oltre 3.700 esperti di risk management di più di 100 paesi, offre spunti cruciali per proteggere le organizzazioni dai rischi emergenti nel prossimo futuro.  Le aziende di tutto il mondo si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse nel panorama odierno, dove le minacce informatiche e le interruzioni operative sono tra le preoccupazioni più gravi. La rapida evoluzione delle tecnologie digitali, unita alla crescente sofisticazione degli attacchi cyber, sta mettendo a dura prova la resilienza delle organizzazioni, indipendentemente dalle dimensioni. In questo contesto, è fondamentale per le imprese comprendere quali siano i rischi più rilevanti per il futuro prossimo.

I rischi più temuti dalle aziende

Sempre secondo l’Allianz Risk Barometer, gli incidenti cyber, come le violazioni dei dati e gli attacchi ransomware, insieme alle interruzioni delle attività informatiche, sono considerati i principali timori a livello globale. In particolare, eventi come l’incidente di CrowdStrike hanno dimostrato quanto possano essere devastanti le vulnerabilità digitali. A seguire, l’interruzione delle attività aziendali continua a occupare una posizione di rilievo, confermandosi come la seconda maggiore preoccupazione per le aziende. Questo report, basato sul parere di oltre 3.700 esperti di risk management provenienti da più di 100 paesi, evidenzia le priorità per le aziende nel 2025, sottolineando la necessità di strategie di protezione sempre più robuste in un mondo interconnesso e vulnerabile.

Gli incidenti informatici

Gli incidenti informatici, come gli attacchi ransomware e le violazioni dei dati, sono emersi come la principale preoccupazione per le aziende, con il 36% delle risposte globali che li indica come il rischio più rilevante, segnando un netto aumento rispetto agli anni precedenti.

In particolare, il 59% degli intervistati considera le violazioni dei dati come la minaccia informatica più preoccupante, seguita dagli attacchi alle infrastrutture critiche e agli asset fisici (53%). Gli attacchi ransomware, che hanno visto un aumento dei sinistri assicurativi di oltre il 50% rispetto al 2022, occupano il terzo posto tra i rischi. In un contesto globale segnato da incertezze politiche e cambiamenti climatici, i rischi legati alle catastrofi naturali, agli incendi e alle esplosioni stanno aumentando, con un impatto significativo già visibile su molte aziende.

La digitalizzazione, la geopolitica instabile e la carenza di professionisti nella sicurezza informatica, con milioni di posti vacanti, sono altre sfide emergenti. Le aziende di diverse dimensioni condividono le stesse preoccupazioni, ma le grandi imprese, più preparate grazie alla crescente consapevolezza del rischio post-pandemia, sono in genere più resilienti rispetto alle piccole, che spesso faticano a gestire una gamma così vasta di minacce. Inoltre, l’intelligenza artificiale sta emergendo come uno strumento usato dai criminali informatici per migliorare l’efficacia degli attacchi, come il phishing e la creazione di malware più sofisticati. Le aziende devono quindi rivedere e aggiornare le proprie polizze assicurative per affrontare efficacemente questi nuovi rischi. Rischi per le imprese e volatilità.

Il 2024 si presenta come un anno caratterizzato da continui rischi per le imprese, con le interruzioni delle attività e i disastri naturali che dominano la lista delle preoccupazioni. La crescente complessità delle catene di approvvigionamento globali, insieme alla volatilità economica, continua a rendere vulnerabili molte aziende, che devono fare i conti con l’incertezza e le interruzioni impreviste. Nonostante la diminuzione delle problematiche legate alla pandemia, la dipendenza da fornitori internazionali rimane una sfida cruciale, obbligando le aziende a rafforzare le strategie di continuità operativa e a cercare alternative più resilienti. Le catastrofi naturali, con eventi sempre più frequenti e intensi, sono salite al terzo posto tra i rischi aziendali, con danni economici che hanno superato i 100 miliardi di dollari. Paesi come la Grecia, la Croazia e la Thailandia, duramente colpiti da incendi e inondazioni, si trovano a dover affrontare anche l’impatto diretto su produzione e distribuzione.

A tutto ciò si aggiunge il cambiamento climatico, che pur mantenendo la sua posizione tra i rischi di medio livello, sta assumendo un’importanza crescente, in particolare per settori sensibili come l’energia e le utility. Le imprese, inoltre, si trovano a dover navigare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, un processo che porta con sé non solo nuove opportunità ma anche costi e sfide legate all’adozione di tecnologie ancora in fase di test.

I conflitti e la crescita globale

Il panorama globale si trova ad affrontare un periodo di crescente instabilità, con un aumento dei rischi politici e sociali. I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina, le tensioni sempre più acute tra Cina e Stati Uniti e il gran numero di elezioni previste in tutto il mondo contribuiscono a un clima di incertezze. La partecipazione a queste elezioni, che potrebbe coinvolgere fino al 50% della popolazione globale, è destinata ad alimentare la polarizzazione sociale e i disordini, amplificati da fattori come l’alto costo della vita, le difficoltà economiche e la disinformazione diffusa attraverso i social media. In ambito economico, la crescita globale rimane contenuta, con previsioni che si attestano appena sopra il 2%.

Sebbene ci sia speranza di una stabilizzazione dopo le turbolenze post-pandemia, le preoccupazioni per possibili sconvolgimenti politici non si affievoliscono, soprattutto alla luce degli esiti elettorali imminenti. L’inflazione dovrebbe rallentare, offrendo alle banche centrali maggiore flessibilità e possibilità di ridurre i tassi d’interesse nella seconda metà dell’anno. Tuttavia, la mancanza di stimoli fiscali potrebbe limitare le potenzialità di crescita. Carenza di manodopera qualificata Un altro aspetto critico riguarda la carenza di manodopera qualificata, che, sebbene meno grave rispetto al 2023, continua a rappresentare una sfida per molte aziende, in particolare in Europa centrale, Regno Unito e Australia, dove la domanda di esperti IT e professionisti dei dati è molto alta. Con la disoccupazione ai minimi storici in molti paesi, le imprese incontrano difficoltà nel reclutare personale adeguato, una situazione che ha anche implicazioni dirette per la lotta contro il crimine informatico.

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